Cappelli Giovanni
1959Olio su tela150,5 x 190 cm
"Al XII Premio Suzzara (1959) vinse un metro cubo di legno, 1500 mattoni, una serie di volumi d'arte, una cucina ed un taglio di stoffa per soprabito. Rappresentazione eseguita con espressione pittorica agre e che risentono, nella serrata materia pittorica, dei modi dell'informale. L'ambientazione e' resa tramite una atmosfera plumbea e non caratterizzata paesaggisticamente le bancarelle sono delineate tramite segni nervosi e graffianti, con una forte accensione luminosa al centro. Le figure paiono materializzarsi in un angolo alla stregua di ombre, creando un diretto contraltare cromatico. Opera inseribile nella corrente del Realismo esistenziale, alla quale Cappelli si avvicina a Milano. L'artista nasce a Cesena nel 1923. Il suo primo incontro con la pittura lo ha come modello. Dopo aver appreso il mestiere di falegname si iscrive al liceo artistico di Bologna, frequentando anche la scuola libera del nudo, presso l'Accademia di Belle Arti, di Virgilio Guidi. Nel 1947 si trasferisce a Torino dove raggiunge l'amico pittore Alberto Sughi. Nel 1949 si stabilisce a Roma dove si unisce al gruppo dei pittori del Portonaccio (tra cui Muccini e Vespignani), e si dedica ad una pittura realista di tematica rurale influenzata dall'arte di Viani e di Fattori. Nel 1953 tiene la sua prima personale alla Galleria Bergamini di Milano. Nel 1954 vince il Premio Vado Ligure e il Premio Antonietta Capitini. Nel 1956 partecipa alla Biennale di Venezia. Nel 1957 partecipa alla Rassegna del disegno realista italiano a Mosca e a Leningrado, e alla Mostra della giovane pittura europea a Varsavia. In questi anni matura il linguaggio artistico con accenti di carattere espressionista. Nel 1959 si trasferisce a Milano e si accosta al realismo esistenziale attraverso l'amicizia con Giuseppe Banchieri, Gianfranco Ferroni e Tino Vaglieri. Sostituisce i soggetti rurali con soggetti metropolitani e si interessa alla pittura di Giacometti e di Bacon. Successivamente abbandona del tutto le tematiche sociali per quelle esistenziali e adotta uno stile piu' vicino all'informale e all'espressionismo. Nel 1974 gli viene dedicata a Cesena un'antologica. Nel 1977 fonda il gruppo ""Coop. 77 Arti Visive"" contro la mercificazione dell'arte e della cultura. "
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