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    Contadino al guado

    Rovesti Bruno

    1953
    Olio su tavola
    53 x 54,2 cm

    "Al VI Premio Suzzara (1953) vinse un fornello a gas completo di apparecchiatura, un assegno al portatore di lire diecimila, un prosciutto, mezza forma di formaggio grana e due bottiglie di liquori. Lo stile dell'artista, in quest'opera, giunge a piena maturazione. La natura e' vista come una grande forza vitale. All'atmosfera fiabesca, incantata, suggerita nei primi dipinti, si sostituisce una visione piu' inquietante, al limite dell'allucinazione. L'artista nasce a Gualtieri nel 1907. Durante la Seconda Guerra Mondiale combatte su diversi fronti (Africa Orientale, Spagna, Albania). Rimasto ferito, viene ricoverato per tre anni all'ospedale di Sant'Anna di Castelnuovo Monti. Inizia a dipingere nel 1949 col sostegno di Mazzacurati, che organizza la prima mostra personale del pittore a Roma. Solitamente Rovesti si firma con la sigla ""Pittore contadino ce."" (""ce."" sta per celebre). Egli si riterra' sempre ""originale"", in contrapposizione ed in polemica con gli altri pittori naives, che riteneva fasulli. Sul retro della tela racconta il suo mondo, il Po e la sua campagna, con brevi scritti esplicativi. Nei suoi quadri predominano sempre un'atmosfera fiabesca, un cromatismo acceso ed un senso profondo del decorativismo. In tempi piu' recenti, terrorizzato dalla minaccia della bomba atomica, dipinge gli effetti devastanti da essa prodotti, ispirandosi alle scene dell'alluvione del Po e a cio' che aveva provocato nei suoi luoghi."