Astrologo Claudio. Bruxelles, 1928. Pittore. Autodidatta. Vive in Belgio e in Francia; giunge a Roma alla fine del 1944. Esordisce nel 1949 con una personale alla Galleria L’Etoile di Bruxelles. Tra le prime partecipazioni in Italia figura la Mostra del Concorso per l’Illustrazione del Libro, tenutasi nel 1950 alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, dove vince il secondo premio. Espone in varie collettive, tra cui si segnalano L’arte contro la barbarie, Roma, 1951 e I contadini e la pittura italiana contemporanea, Bologna, 1952. Partecipa alla VII Quadriennale di Roma e alla XXVII Biennale di Venezia. Nel 1954 tiene la sua prima personale a Roma alla Galleria San Marco dove espone opere con ritratti di contadini, operai, intellettuali e paesaggi di periferie cittadine. Nuove personali si tengono nel 1956 sempre a Roma, alla Galleria Macchia; a Milano, alla Galleria La Verritrè, e a Bologna, alla Galleria del Circolo di Cultura, nel 1960. Nel 1961 espone a Faenza; nel 1963 alla Galleria Il Portico di Reggio Emilia. Tra il 1960 ed il 1965 circa assume l’incarico di restauratore presso la Camera dei Deputati. Nel 1965 si tiene un’importante personale alla Galleria Le Creuset di Bruxelles. Nel 1971 si trasferisce a Londra dove si dedica soprattutto all’attività di restauratore, pur continuando a tutt’oggi l’attività pittorica. Proveniente da una famiglia di artisti, dotato di vasta cultura personale, viene inizialmente influenzato dall’espressionismo. Fin dal suo arrivo in Italia, poco prima della liberazione, adotta un linguaggio di matrice neorealista. Nel dopoguerra sviluppa una figurazione di tipo realista; in virtù anche del suo orientamento politico, partecipa attivamente al clima culturale della Galleria Il Pincio, assieme ad Attardi e a Vespignani, nel solco della pittura di Guttuso. Il suo interesse però non è mai concentrato sulla denuncia sociale; con uno spirito molto sottile, pone al centro della propria riflessione l’uomo. Alla metà degli anni Sessanta, si volge verso un linguaggio astratto-espressionista, che giunge poi in seguito a una sorta di sperimentalismo figurativo. Bibl.: Cinquanta pittori per Roma, Milano, 1995, pp. 24-25.
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