Luise Brancaccio Diana. Castellammare di Stabia (Napoli), 1921. Pittrice e incisore. Frequenta l'Accademia di Belle Arti di Napoli, allieva di Emilio Notte; frequenta poi la scuola di paesaggio sotto la guida di Vincenzo Ciardo. Esordisce esponendo nel 1941 alla Mostra del Sindacato delle Belle Arti di Napoli. La prima personale si tiene l'anno successivo alla Terme Stabiane di Castellammare. Nel 1943 partecipa alla Quadriennale di Roma, cui prende parte anche nelle edizioni del dopoguerra. Nel 1944 sposa il pittore Giovanni Brancaccio. Una seconda personale viene organizzata dalla Galleria Chiurazzi di Napoli nel 1962, seguita da un'altra alla Gianferrari di Milano nel 1969. L'ultima personale è del 1972 alla Galleria La Vernice di Bari, dove l'artista ha già esposto nel 1967. Diversi sono i premi e i riconoscimenti che riceve lungo tutti gli anni Cinquanta e Sessanta: si segnalano un premio acquisto al Premio Bolzano per pittrici nel 1951, il Premio del Ministero della Pubblica Istruzione nel 1954 e il Premio Nazionale Biennale dell'Incisione di Milano nel 1968. Molte sono altresì le collettive nazionali che vedono la sua partecipazione fino al 1976, quando smette di esporre pur continuando l'attività artistica. Soggetti favoriti dall'artista sono gli interni, gli oggetti domestici, le figure, i nudi. La sua è una pittura sobria e pacata, sostenuta da un saldo e controllato impianto disegnativo; i colori sono morbidi, sfumati, atmosferici. Nelle opere degli anni Settanta è ricorrente il tema iconografico della seggiola, avvolta da ampi ed elegantissimi drappi. Bibl.: Diana Luise, Castellammare di Stabia, 2002.
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