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    Pisani Agostino

    Pisani Agostino. Savona, 1937. Scultore. Dal 1952 al 1957 frequenta ad Albisola lo studio dello scultore e ceramista Antonio Siri. La sua prima mostra personale risale al 1958. Partecipa nel 1967 alla Biennale Internazionale di Scultura Città di Carrara. Importanti le presenze espositive degli anni Settanta, da Brescia a Cesena, a Suzzara, a Milano. Nel 1976 si tiene una personale alla Galleria Santacroce di Firenze; l’anno successivo partecipa al Premio Fiorino, a Firenze. Altre personali si tengono negli anni successivi, tra le quali quelle alla Galleria La Linea di Roma nel 1978; alla Galleria Spazio Immagine di Milano nel 1980 e 1981; alla Galleria San Marco dei Giustiniani di Genova del 1981. Nel 1989 si svolge una personale alla Galleria Schreiber di Brescia; nel 1993 alla Galleria Il Mercato del Pesce a Sesto San Giovanni. Un’importante antologica si tiene nel 2001 alla Galleria Civica d’Arte Moderna di Gallarate. L’interesse principale della sua produzione, fin dalla seconda metà degli anni Cinquanta è l’indagine sul mondo degli oggetti quotidiani; cosa che non esclude la presenza via via sempre maggiore di tematiche ad essa parallele. Dal 1970 al 1973 è dominante la ricerca sull’uomo e sul suo lavoro: in questo periodo le sue sculture evidenziano la tematica della violenza del mondo contemporaneo. Gli esiti più convincenti giungono dalle opere di dimensioni ridotte. Dal 1974 le opere di maggiori dimensioni sono costruite come assemblaggi di parti che possiedono una valenza anche singola. È in questo periodo che l’artista compie una svolta formale: smussa certe superfici scabre e spigolose per volgersi a forme più morbide, levigate, in cui il volume è dominante. Tra le opere di questo periodo: la serie dei Libri (1975-76); la serie dedicate ai maestri del passato (Paolo Uccello, Benedetto Antelami); quella dedicata al caso Pinelli e La dote. Nel corso degli anni Ottanta traduce nel legno, spesso associato con il bronzo o altri metalli, soggetti che assumono significati di memoria, di ricordo, di tramite verso una dimensione poetica e nostalgica. Dalla metà degli anni Novanta le sue sculture lignee interpretano opere letterarie, con forme rigorose e allusive. Bibl.: Agostino Pisani (Roma, Galleria La Linea), a c. di G. Giuffrè, Milano, 1978; Agostino Pisani, a c. di F. Buzio Negri, Gallarate, Civica Galleria d’Arte Moderna, 2001.