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    Sassu Aligi

    Sassu Aligi. Milano, 1912 - Palma de Maiorca, 2000. Pittore, incisore, scultore, ceramista, mosaicista, scenografo. Negli anni della giovinezza frequenta con discontinuità l'Accademia di Brera di Milano. Comincia a esporre giovanissimo, col gruppo futurista: già nel 1928 è alla Biennale di Venezia. Negli anni Trenta, a Milano, partecipa a varie rassegne, ma nel 1937 viene arrestato per attività antifasciste. Nel 1940 partecipa al Premio Bergamo. Sempre negli anni Quaranta allestisce personali a Milano e Trieste. È quindi più volte alla Biennale di Venezia, nel 1959 alla Quadriennale di Roma e nel 1960 alla Galleria Gianferrari di Milano per la mostra storica di Corrente, il movimento di fronda artistica e ideologica al fascismo del quale aveva fatto parte alla fine degli anni Trenta. Sono numerose, dagli anni Sessanta e sino alla fine della sua vicenda umana e artistica, le personali importanti in Italia e in tutto il mondo; nel 1963 apre uno studio nell'isola di Maiorca. Dalla metà degli anni Settanta intensifica la sua attività nel campo della grafica e, artista ormai affermato, riceve numerose onorificenze. Tra gli studi critici sulla sua opera, si ricordano quelli di Scheiwiller, De Micheli, Negri. Fin da giovane Sassu è in contatto con personaggi rilevanti del mondo culturale italiano: da Marinetti a Munari, da Fontana, a Birolli, da Tomea a Manzù. Esordisce con una produzione futurista di elevata qualità formale per poi volgersi, a cavallo degli anni Trenta, alle serie degli uomini rossi, dei ciclisti, dei caffè e dei cavalli. Socialista militante, partecipa fin dal 1935 all'attività clandestina antifascista; anche dopo l'esperienza del carcere continua a dipingere opere di opposizione al regime, riallacciando rapporti con artisti e intellettuali antifascisti, come De Grada e Treccani,, che daranno vita al movimento di Corrente. In quegli anni, ai soggetti d'impegno politico-sociale affianca opere di tematica sacra. Nel dopoguerra continua a essere tra i protagonisti del realismo, riproponendo altresì temi sacri, mitologici, storici e composizioni ispirate al mondo degli oppressi. Dal 1963, quando si trasferisce in Spagna, la sua tavolozza si accende ulteriormente; realizza la serie delle Tauromachie. Bibl.: A. Negri, Aligi Sassu, Nuoro, 1995; B. Oteri, La fortuna critica di Aligi Sassu, Lugano, 1997.